Un documento che risale al 1997 e che dimostra come quanto accaduto
in provincia di Caserta, con lo smaltimento illecito dei rifiuti, fosse
in realtà ben noto a buona parte della politica.
È l'audizione di
Lucio Di Pietro (allora sostituto procuratore presso la Direzione
nazionale antimafia) e di Federico Cafiero de Raho (sostituto
procuratore della Dda di Napoli) davanti alla commissione parlamentare
d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti sulle attività illecite ad esso
connesse.
Un'audizione nel corso della quale Di Pietro racconta
dei fanghi del depuratore di Villa Literno utilizzati per concimare i
terreni coltivati ed il dottore de Raho si spinge a dire, proprio
relativamente a quella che diventerà poi parte della Terra dei fuochi,
che il casertano “è la peggiore zona d'Italia”.
Siamo a dicembre
del 1997, il centrosinistra ha vinto da poco più di un anno le elezioni
con Romano Prodi e, all'alba della prima crisi di quattro che
caratterizzeranno quella maggioranza, viene istituita la commissione.
Le parole dei magistrati sono chiaramente relativi alle 'prime
scoperte' effettuate indagando sul traffico dei rifiuti del Nord Italia
del clan dei Casalesi.
E tutto viene registrato.
E, immaginiamo, portato al vaglio del governo.
Un
governo che aveva come presidente del Consiglio dei Ministri Romano
Prodi, ma, soprattutto, con 'delegati' nei vari ministeri che ancora
oggi sono sulla scena politica nazionale. Basti pensare a Walter
Veltroni (allora vice presidente del Consiglio), Anna Finocchiaro,
Livia Turco, Lamberto Dini, Piero Fassino, Carlo Azeglio Ciampi,
Vincenzo Visco, Pier Luigi Bersani, Rosy Bindi finendo con l'attuale
capo dello stato Giorgio Napolitano che era ministro dell'Interno.
Tutte persone che, oggi, si definiscono 'stupite' da quello che sta accadendo a Caserta e Napoli
e che invece, dai documenti, sembra davvero difficile pensare che 'non
sapessero'. Anzi, ci verrebbe da dire: non potevano non sapere.
(clicca qui per leggere le dichiarazioni in commissione)
FONTE
Nessun commento:
Posta un commento