L’Unità di crisi del ministero degli Esteri ha diffuso consigli e
avvertenze per i connazionali che si apprestino ad andare o che già si
trovino in Messico, dove siamo nel periodo degli uragani giugno a
ottobre la costa pacifica e la zona del Golfo del Messico, con
particolare riferimento alla penisola dello Yucatan, sono interessate da
fenomeni meteo estremi. Chi si trova o intende recarsi in queste zone
si mantenga aggiornato consultando www.proteccioncivil.gob.mx, nella
sezione ‘Alertamientos’ e www.nhc.noaa.gov oltre che il proprio agente
di viaggio. Sebbene non abbia un carattere endemico, il colera non é
ancora stato completamente debellato in Messico (soprattutto nelle zone
rurali). Pur rimanendo limitati, stanno aumentando i casi di Dengue
(sia classico che emorragico), nel Sudest del Paese, in particolare in
Yucatan, Veracruz, Tabasco, Michoacan e Quintana Roo.

L’attività del vulcano Popocatepetl è considerevolmente aumentata: le
aree piú colpite dalla caduta di cenere sono San Pedro Benito Juarez,
Santiago Xalitzintla, San Nicolas de los Ranchos, San Pedro e San Mateo
Yancuictlalpan Ozolco. Si possono talvolta verificare delle
interruzioni delle attività dell’aeroporto di Puebla e di Cittá del
Messico a causa della presenza in pista di cenere vulcanica. Il Messico
presenta zone a forte rischio sismico. In particolare, nella
cosiddetta ‘zona D’ (corrispondente agli Stati costieri del Sud
Pacifico (Jalisco, Colima, Michoacán, Guerrero, Oaxaca e Chiapas), sono
frequenti episodi tellurici. Città del Messico e l’intera zona
centrale denominata ‘Valle de México’, pur trovandosi nella Zona B
(fascia intermedia), a causa delle condizioni del sottosuolo, risentono
di terremoti il cui epicentro si può trovare ad oltre cento chilometri
di distanza.
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