01/11/2013
ROMA
- ''Urge una grande battaglia europeista: l'Europa dei popoli contro
l'Europa dei populismi. Questa e' la posta in gioco nei prossimi sei
mesi''. E' la 'chiamata alle armi' contro i 'nemici' dell'Europa che
lancia all'opinione pubblica europea il premier Enrico Letta, in una
intervista concessa allo spagnolo El Pais, al polacco Gazeta Wyborcza,
al francese Le Monde, al tedesco Suddeutsche Zeitung, all'inglese The
Guardian e alla Stampa, chiedendo di abbandonare la ''timidezza nella
battaglia politica'' e sottolineando che nella prossima legislatura Ue
''la scommessa di fondo e' passare dalla austerita' alla crescita, una
scommessa che il Parlamento piu' euroscettico della storia rischia di
azzoppare''.
Letta intanto rassicura
l'Europa sul fatto che il suo governo andra' avanti: con le dimissioni
dei ministri, racconta, ''ho iniziato a fare gli scatoloni'', dopo
pero' ''il Parlamento mi ha dato una fiducia larga'' e ''dal 2 ottobre
abbiamo maggiori forze e guardo al futuro con fiducia''. In Europa,
dice c'e' ''una grande sottovalutazione del rischio di ritrovarsi nel
prossimo maggio il piu' anti-europeo Parlamento europeo della storia'' e
''se i populisti in Europa superassero una percentuale del 25 per
cento questo sarebbe molto preoccupante''.
Per
evitarlo bisogna ''alzare la bandiera dell'Europa che lotta contro la
disoccupazione, lanciando nei prossimi Consigli un grande Progetto
giovani'', oltre a tornare a parlare di industria, come fara' il
prossimo Consiglio di febbraio. Ed essere ''uniti sull'immigrazione''
perche' ''non e' un caso che Grillo in questa circostanza abbia seguito
politiche di destra''. a questo proposito Letta spiega anche che
''abbiamo un debito di riconoscenza nei conofronti di Lampedusa, tanto
che - annuncia - nella Legge di stabilita' mettero' un emendamento con
opere compensative che riguarderanno l'isola diventata un simbolo''.
Contro
i populismi in Italia la chiave ''sta nella capacita' di far diventare
leggi entro quella data, l'abolizione del finanziamento pubblico dei
partiti e la riforma elettorale''. E anche sulle riforme ''penso che
entro l'estate possiamo chiudere la partita''. ''Io - aggiunge il
premier - lavoro perche' si cambino le regole e si torni nel 2015...
quando sara', nel 2015 si torni a un confronto elettorale nel quale i
cittadini possano scegliere tra due opzioni e questa scelta porti poi
alla espressione di un governo''.
Letta
si dice ''fermamente intenzionato e convinto di andare avanti su
questa strada. Anche perche' i risultati si cominciano a vedere''. Nel
2014 ''l'Italia sara' uno dei Paesi piu' virtuosi d'Europa: per la
prima volta, dopo 5 anni, il debito scendera'. Avremo il deficit di
nuovo sotto il 3%'', ma anche la spesa pubblica primaria che scende. Si
fermera' la crescita delle tasse, avviando il calo. Avremo il segno
piu' sulla crescita e speriamo di fermare l’aumento della
disoccupazione''. (ANSA).
FONTE
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