Molti
sarebbero stati i testimoni che hanno preso parte agli incontri. Ma le
affermazioni di Timoty Good, un ex consulente del Pentagono, sono le
prime testimonianze ad essere rese pubbliche da un eminente accademico.
Infatti Good ha affermato che tutti i governi hanno avuto contatti con
gli alieni per molto tempo. Gli alieni hanno avuto moltissimi contatti
formali e informali con la gente di tutto il pianeta, specialmente
esseri Grigi e altre razze ET come gli Alieni alti e Bianchi e alcuni
esseri molto simili a noi .
Alla
domanda sul perché non si presentano da qualcuno di ‘importante’ come
Barack Obama, Good ha risposto: ‘Beh, di certo posso dirvi che nel 1954,
il presidente Eisenhower ha avuto tre incontri con gli alieni, che
hanno avuto luogo in basi militari tra cui la Holloman Air Force Base in
New Mexico e Muroc, l’attuale Base USAF di Edwars’.
Eisenhower fu presidente dal 1953 al 1961, ed ha sempre ammesso di aver
creduto nella vita extraterrestre. L’ex generale a cinque stelle
dell’Esercito degli Stati Uniti, che comandava le forze alleate in
Europa durante la Seconda Guerra Mondiale, spingeva sul programma
spaziale degli Stati Uniti. Il suo incontro con le forme di vita
cosmiche, secondo i funzionari, avrebbe avuto luogo mentre era in
vacanza a Palm Springs, California, nel febbraio del 1954. L’incontro
iniziale sarebbe avvenuto con la razza aliena ‘Nordica’, ma la razza
aliena con cui sono stati stretti gli accordi sono i famosi ‘grigi’. Mr
Good ha aggiunto: ‘il 90% degli UFO possono essere spiegati in maniera
razionale, ma milioni di persone in tutto il mondo hanno realmente visto
qualcosa di reale’. Secondo i documenti classificati dal Ministero
della Difesa nel 2010, Winston Churchill avrebbe ordinato di tenere
segreto un avvistamento UFO, avvistato sulla costa orientale
dell’Inghilterra da parte di un aereo da ricognizione della RAF di
ritorno da una missione in Francia o in Germania verso la fine della
guerra. Al che Churcill avrebbe discusso con Eisenhower come trattare la
faccenda UFO e alieni.
Il
ricercatore Richard Dolan, ha parlato e intervistato un ex membro della
CIA di 77 anni che soffre di una malattia terminale che sta uccidendo
uno dei suoi reni, così decide di concedere questa intervista e
liberarsi di un grande peso che porta dentro di se da troppi anni. L’ex
membro della CIA racconta una sua esperienza che riguarda il Presidente
Eisenhower e l’Area 51.
Nonostante
si sia fatto intervistare ed inquadrare, preferisce rimanere come
“anonimo”. Queste informazioni sono importanti e l’uomo le ha rivelate
probabilmente quando gli rimanevano pochi mesi di vita.
Questo è
stato il video che presentò Richard Doland nella sua presentazione che
riguardava i membri del Congresso della famosa Audizione Citizen per la
divulgazione extraterrestre.
Intervista fatta il 5 Marzo 2013 – Luogo non rivelato, Stati Uniti (A = Ex CIA – R = Richard Doland)
A –
Diventiamo sempre più vecchi, ho 77 anni. Non si può vivere per sempre
no? ….procedimento di pulizia del sangue non è abbastanza….quindi mi
rimarranno probabilmente pochi mesi prima che il mio rene smetterà di
funzionare. Questo è uno dei motivi per i quali ho accettato questa
intervista ….
R – Quello che hai visto, e che hai passato, è molto importante che la gente lo sappia.
Potremmo cominciare dall’inizio della tua carriera militare… per poi raccontare quella che fu esattamente la tua esperienza?
A – Tutto
cominciò quando fui inserito nella milizia, nell’esercito degli Stati
Uniti, da quel momento fui inviato in un centro di addestramento ad est
degli Stati Uniti.
R – In che hanno accadde?
A – Nel
1958. Andai al corso del centro di addestramento, in quegli anni
esisteva il corso di telescrivente (nota: telescrivente, chiamata anche
teletype o TTY, è un dispositivo elettromeccanico molto usato in passato
per trasmettere messaggi di testo attraverso la rete telegrafica o
telex.) e anche il corso di criptografia.
C’erano
cinque istruttori che lavoravano nel servizio militare. Questi scelsero i
5 migliori studenti del corso, io ero il terzo della classe, così
diventai un istruttore.
R – Quindi in quegli anni lavoravi anche per la CIA?
A – No.
R – Non ancora?
A – No. Un
giorno il mio capo mi si avvicinò chiedendomi se ero interessato a
guadagnare dei soldi extra. La mia risposta fu:”I soldi fanno comodo.”
Così mi spiegò come fare ad entrare nell’ultrasegreto della Casa Bianca con l’autorizzazione necessaria per poterci lavorare.
Pensai:”Caspita!
Questa cosa deve essere esclusiva!” Quindi gli dissi: “Ok, di che si
tratta?” lui mi disse che era il direttore della CIA degli Stati Uniti
dell’est. Gli dissi che non lo sapevo, e lui mi rispose che era una cosa
normale. Dopo circa sei settimane la mia autorizzazione di sicurezza
arrivò, ottenni il mio documento di riconoscimento della CIA. Si
trattava di una scheda di identità simile ad una carta di credito
(badge) che mi permetteva l’ingresso delle porte che necessitavano di
un’autorizzazione. Il nome che utilizzavo in quegli anni era inventato.
Non ho mai usato il mio vero nome. Così cominciai a lavorare con lui
nel progetto in cui egli partecipava. Si trattava del Progetto Blue
Book, il quale era parzialmente una frode.
R – Stai dicendo che alcuni dei casi del Progetto Blue Book erano completamente fittizi?
A – Si. ..i casi che trattavamo provenivano credo da Fort Palville, Maryland.
R – Fort Belvior?
A –
Esatto… ..non provenivano dal Pentagono ne dai quartieri della CIA.
Ottenemmo dei rapporti di alcuni avvistamenti in Messico, Italia, e
altri paesi. Il nostro compito era quello di recarci sul posto degli
avvistamenti e intervistare i testimoni per vedere se si trattava di
casi falsi o reali.
R – Quindi ti trovavi all’estero di frequente?
A – Io non
viaggiavo. Mi sono sempre tenuto a distanza, però altre persone della
CIA che lavoravano in questo progetto, si lo facevano. Ricevevamo un
rapporto nuovo, probabilmente due volte a settimana. Io ero
praticamente appena entrato quindi non conoscevo molto, praticamente non
sapevo nulla, ma il mio capo mi iscrisse a questo Progetto Blue Book e
così conobbi le informazioni che avevano accumulato fino a quel momento,
che parlavano di Grigi e alieni dell’incidente di Roswell.
R – Come ti sei sentito quando per la prima volta ti raccontarono queste faccende?
Quale fu la tua prima sensazione?
A – Ero
spaventato, per via di tutta questa faccenda… Io gli dissi che non
sapevo se la gente era in grado di giudicare se tutto questo era reale o
no, considerando la poca conoscenza.
R – E lui che rispose?
A – Mi disse che avremmo dovuto costruire l’informazione a riguardo per capire come l’avrebbero presa.
R – Naturalmente era vietato parlarne con la propria famiglia o amici vicini.
A – No.. non potevo parlarne con nessuno.
Di fatto
mi promisi di non parlarne mai con nessuno almeno fino ai 40 anni o
forse più, anche 50, che avrei raggiunto nel 2010. (parla di servizio
militare)
R – Hai
fatto tutto questo lavoro di criptografia, cercasti immagini,
fotografie, video, e se non vado errato si svolse nel 1958 più o meno.
Cosa accadde dopo?
A – Il Progetto Blue Book, fu messo da parte. I membri di questo progetto dichiararono che non c’era niente.
R –
Raccontarono al mondo intero che tutti gli UFO erano un falso, non
esistevano erano una truffa. Forse per paura dei problemi psicologici
che potevano nascere..
A –
Esatto. Quindi il mio capo mi si avvicinò dicendomi che avremmo dovuto
fare una nuova firma. Gli chiesi dove saremmo andati e lui mi rispose
nella capitale. Avremmo fatto parte della promozione di Eisenhower, lo
avremmo incontrato.. Qualcosa sugli alieni che l’MJ12 trovarono, e che
non lasciarono andar via.
R – MJ12 (Majestic Twelve12) era il gruppo di controllo sugli UFO? Si facevano chiamare così?
A –
Esatto.. ci chiamarono per entrare nel Despacho Oval (In inglese
potrebbe essere Office Oval, sto traducendo lo spagnolo, e per i nomi
non è sempre semplice la traduzione, credo sia “Office Oval” – despacho =
ufficio), c’era il Presidente Eisenhower insieme a Nixon.
Pensavamo
che le persone del MJ 12 erano dell’Area 51, ma ci dissero che il
governo non aveva nessuna giurisdizione su quello che stavano facendo.
Così il generale ci disse che saremmo andati al diavolo se non avremmo
avuto nessuna buona ragione.
Eisenhower disse:”Voglio che tu e il tuo capo vi recate in quel posto, e voglio che gli date un messaggio personale”.
Disse
ancora:”Voglio che gli dite a chiunque sia il responsabile, che gli do
tempo una settimana per venire a Washington e parlare con me. Se non lo
dovesse fare, richiamerò l’esercito principale in Colorado e ci
impadroniremo della base. Non mi importa di che classe di materiale
classificato abbiano. Prenderemo possesso di tutto questo.”
R – Eisenhower era intenzionato a invadere l’Area 51?
A – Area 51, esatto, con il suo esercito principale.
R – Quindi sei andato con il tuo superiore, prendeste l’aereo fino a li?
E dimmi, dopo essere atterrati cosa accadde? Puoi descriverci tutto il processo, quello che hai visto?
A – Ci
portarono circa 20-24 chilometri, dentro la base. Avevano diverse porte
simili a quelle dei garage, dove tenevano diversi tipi di dischi
volanti. C’era anche l’UFO di Roswell li dentro, la nave era
incidentata, morirono tutti i passeggeri alieni ad eccezione di una
coppia.
Il giornale locale di Roswell dell’epoca (1947) parlò di dischi volanti recuperati dall’esercito.
R – Vedesti la nave di Roswell e cos’altro?
A – Beh,
quella di Roswell era veramente strana, perché sembrava fatta di un
materiale simile all’alluminio. aveva due razzi nei lati che potevano
sollevarla, probabilmente pesava dalle 150 alle 300 libbre (circa 70 –
140 kg, che mi sembra poco, ma sto traducendo le sue parole. Comunque
l’alluminio è famoso per la sua leggerezza e resistenza).
R – Ti spiegarono che tipo di fonte energetica utilizzava questa nave?
A – Si,
era una specie di forza gravitazionale invertita in qualche modo. Di
fatto di una, più tardi ottenni il codice matematico della gravità
invertita in una scheda di 30 x 5. Vidi tutte le tipologie dei Grigi e
oltre.
R – Come?
A – Prima
ci mostrarono il video dell’autopsia, poi ci dissero che avremmo potuto
intervistare un alieno della specie dei Grigi. Giusto per rendere
l’idea, ricordavo di aver visto anni fa un vecchio video che poi
condivise mezzo mondo su YouTube, che sia reale o meno non lo so, non
conosco la fonte “primaria” come penso nessuno del resto. Il video è
abbastanza famoso ormai, ne prendo uno di un utente a caso, che lo ha
scaricato a sua volta da qualcun altro, come hanno fatto tutti gli
altri. Dovrebbe trattarsi proprio dell’incidente di Roswell. Non mi
interessano i commenti degli scettici, ne è già pieno YouTube.
R – Molto bene, come ti sentisti in questo momento?
A – Pensai di non riuscire a vedere qualcosa di veramente reale, visto che fino a quel momento vedemmo solo registrazioni.
R – Non hai avuto un po’ di tachicardia in quel momento?
A – Certo. Al mio capo è stato permesso di entrare per una specie d’intervista parziale.
R – Quindi potresti descriverci come sono questi alieni grigi?
A – Questo aveva qualcosa di orientale.
R – Mi domando se questo era simile agli umani, come potevano essere gli altri?
A – No. Lui era simile agli umani per il colore della sua pelle, e per la forma dei suoi occhi.
R – Com’era la grandezza della sua testa, confrontandola a quella nostra, per esempio?
A – Il
cervello era un po’ più grande. Alcuni avevano il naso molto, molto
piccolo, e al posto delle orecchie dei fori. La bocca era molto piccola.
R – Per quale motivo ti portarono li, per vedere un alieno, o cosa?
A – Andammo li per vedere con i nostri occhi quello che c’era, gli alieni, per poi fare rapporto al presidente.
R – Questo significa che non ne era a conoscenza….
A – No.
R – Non sapeva che c’erano degli alieni reali?
A – No. No.
R – Cosa facesti in questa area? Il tuo giro terminò in quella zona o ti portarono in altre?
A – Si. Terminammo principalmente in una di queste sezioni dell’Area 51.
Ci
portarono all’edificio principale dove vedemmo un U-2 (aereo) del quale
non ne conoscevamo l’esistenza. E un modello SR-71. Come dissi prima,
non si trattava di un modello attuale ma di una versione precedente.
R – Ti recasti direttamente a Washington dopo, o andasti da qualche altra parte? Viaggiasti su un normale aereo di linea?
A –
Volammo con un aereo passeggeri della base aerea, poi prendemmo il
Lockheed Electra del Presidente Eisenhower per tornare a Washington.
R – Quindi tu e il tuo superiore vi siete riuniti con il Presidente?
A – Si.
R – Potresti descrivercelo?
A –
D’accordo, ci riunimmo con lui nel secondo appartamento dell’edificio
OSS Warehouse. C’erano Eisenhower, Nixon e Hoover. Ci chiesero cosa
succedeva in quel posto, e così gli raccontammo la faccenda che
riguardava gli alieni, e altri progetti segreti.
Eisenhower rimase scioccato, fu la prima volta che mi sembrò preoccupato, lui era sempre molto tranquillo.
R – Io
pensavo che Eisenhower era consapevole del fatto che i dischi volanti
erano una realtà, e della presenza di alieni. Mi domando perché questa
reazione.
A – Rimase
sorpreso dei programmi segreti. Personalmente non gli raccontai mai
nulla, ma lo dice la parola stessa, erano segreti e il mio compito era
non rivelare niente a nessuno. E comunque non posso parlarti di questo…
R – Il tuo nome vero, mi riferisco al tuo nome di battesimo, era differente..
A – Si, non ho mai usato il mio vero nome nella CIA, assolutamente.
R – Oggi
ti stai facendo registrare pubblicamente, e quello che stai raccontando
sono comunque informazioni riservate in più parlasti della scadenza
della tua data di sicurezza….
A – Quella dei 50 anni. Si.
R – Tuttavia, sei ancora preoccupato?
A – Linda
fece una chiamata telefonica, il suo telefono fu rintracciato e quindi
hanno il mio numero, e attraverso la linea telefonica possono trovarmi,
etc..
R – Quando ti trovarono che accadde?
A – Andavo
al negozio di alimentari quando due tipi con un vestito nero e una
Lincon nera, scesero dall’auto e mi vennero incontro dicendomi:”Sarebbe
meglio che eviteresti di pubblicare qualsiasi cosa, e la smettessi di
parlare con Linda. Grazie.”
E così feci..
R – Questo fu sufficiente per intimidirti?
A – Si. Rimasi anonimo, non mostrai mai la mia faccia ne nient’altro.
R – Ti ringrazio molto per questa intervista..
A – Penso
di aver fatto la cosa giusta, mi sento molto meglio ad averne parlato.
Mi sento come se mi fossi tolto un grosso peso dalle spalle.
R – Veramente?
A – Si, perché in questi anni ho accumulato molti segreti.
E’ assurdo
come gente talmente chiusa e di poche vedute, poveri loro, continui a
trattare l’argomento alieni con riluttanza e cercando in tutti i modi di
screditare il fenomeno, non riuscendo proprio a vedere, o a far finta
di non voler vedere, che i governi manipolano le masse come più fa
comodo loro, per tenere tutti buoni, tutti tranquilli.
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