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sabato 25 gennaio 2014

SCOPERTO UN MISTERIOSO CORPO CELESTE CHE SCONCERTA GLI ASTRONOMI

Si chiama roxs 42Bb per la sua vicinanza alla stella roxs 42B, si trova a circa 500 anni luce dal nostro Sole e rischia di sconvolgere la classificazione ufficiale dei corpi celesti. Gli astronomi, infatti, si chiedono se si tratti di un nuovo tipo di pianeta o di un raro tipo di stella mancata.
 
La scoperta di roxs 42Bb sfida le conoscenze finora acquisite su come si formano i pianeti e le stelle, e sulla classificazione dei corpi celesti.
Si tratta di un oggetto grande circa 9 volte la massa di Giove, al di sotto del limite riconosciuto dalla maggior parte degli astronomi per marcare la differenza tra un pianeta e una nana bruna.

Tuttavia, roxs 42Bb si trova ad una distanza dalla sua stella 30 volte maggiore rispetto a quella di Giove dal Sole. Ciò rende particolarmente difficile la sua classificazione, in quanto si pone a metà strada tra un pianeta e una stella.

Roxs 42Bb, infatti, non è abbastanza grande per essere classificato come una nana bruna, ed è troppo lontano dalla sua stella perché lo si consideri un pianeta. L’enigmatico oggetto si trova in una zona sconosciuta sullo spettro dei pianeti e delle nane brune.

Tuttavia, Thayne Currie, dell’Università di Toronto e autore principale dello studio pubblicato su Arxiv, ritiene che la scoperta di roxs 42Bb possa riempire il vuoto tra le due classificazioni e stimolare nuove ricerche nella teoria sulla formazione delle stelle e dei pianeti.

“Abbiamo misure molto dettagliate di questo oggetto che coprono un arco di sette anni, nei quali abbiamo rilevato la sua gravità, la temperatura e la composizione molecolare. Eppure, non siamo in grado di determinare se si tratti di un pianeta o di una stella fallita”, ha ammesso Currie in un resoconto comparso sull’Astrophysical Journal Letters.

Ma un altro enigma avvolge roxs 42Bb: come si è formato? La maggior parte degli astronomi ritiene che i pianeti giganti gassosi, come Giove e Saturno, si formino per accrescimento di base, per cui si forma prima un nucleo solido attorno al quale poi si addensa il massiccio involucro gassoso. Questa dinamica sembra funzionare più efficacemente nelle vicinanze della stella masre a causa del tempo ridotto richiesto per la formazione del primo nucleo.

Un altra teoria attribuisce la formazione dei pianeti giganti gassosi all’instabilità del disco di gas che circonda una giovane stella, un processo mediante il quale una parte del disco collassa direttamente sotto la sua stessa gravità, fino a formare un pianeta. Questo processo funziona meglio più lontano dalla stella madre.

“E’ molto difficile capire se questo oggetto possa essersi formato come Giove”, ammette Currie. “Inoltre, ha una massa troppo bassa per essere considerato una tipica nana bruna. L’instabilità del disco potrebbe funzionare data la distanza dalla sua stella”. Il ricercatori ritiene che roxs 42Bb possa inaugurare una nuova classe di oggetti celesti: delle nane brune con massa planetaria.
“Questa situazione è un po’ diversa rispetto a quando si dovette decidere se Plutone fosse un pianeta”, continua Currie. “L’interrogativo era se un oggetto di massa così bassa poteva considerarsi un pianeta. Qui, la questione è se un oggetto così massiccio, eppure così lontano dalla sua stella, sia un pianeta. In caso affermativo, come si è formato?”.

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