Di: Corrado Malanga
"Accertati
i devastanti effetti dell’esposizione EMF sull’essere umano. La loro
influenza, sulla Pineale e sulla melatonina, ancora negata dalla scienza
ufficiale".
L’ecologia
è di moda e le forze politiche si mettono in gioco per dire la loro,
eleggendola, in alcuni casi, a cavallo di battaglia per accaparrarsi
voti, facendo leva sulle paure della gente, paure dell’inquinamento, o
dello smaltimento dei rifiuti tossici, ad esempio. Rifiuti, un
sottoprodotto della produzione che invade il mondo e a farne le spese
sono tutte le classi sociali.
Nessun
imprenditore o banchiere costruirà la sua villa vicino ad una
discarica, né permetterà, con i suoi appoggi politici, che ciò mai
avvenga, al contrario di quello che accade in molti comuni della
penisola dove, in cambio di vantaggi di dubbia consistenza, si accetta
di convivere con la spazzatura delle grandi città. È però altresì vero
che non è l’inquinamento che si vede quello più pericoloso. Ne esistono
forme estremamente subdole, pur sempre sottoprodotti della civiltà
industriale e consumistica.
Che
il numero di malati di cancro aumenti giornalmente non è un mistero e
qualcuno, o qualcosa, deve essere responsabile di questo oggettivo dato
di fatto. Gli interessi politici, industriali, di mercato e della
gente comune percorrono in questa ricerca di chiarimenti, strade
diverse. Un esempio per tutti. Si dice che l’inquinamento da campi
elettromagnetici (EMF) sia un problema di una certa gravità, ma le
notizie che ci vengono propinate in proposito sono le più confuse
possibili. Insospettisce che alcune case costruttrici di telefoni
cellulari – sulla cui nocività il dibattito è aperto – consiglino di
non farne uso per più di un quarto d’ora al giorno. Supponendo che al
produttore non interessi la nostra bolletta telefonica, quanto
piuttosto la nostra salute, non si capisce l’invito ad un uso non
prolungato del cellulare se tale apparecchio non è nocivo. Ci si
consenta di dubitare che l’industria delle telefonia mobile abbia a
cuore il nostro bene fisico, quanto la nostra capacità d’acquisto,
ridotta a zero se siamo crepati di tumore. Cosa c’è dietro tutto ciò?
FRA I DISTURBI, INSONNIA E LETARGIA
Una
ricerca di letteratura ci ha consentito di verificare qualcosa
sull’inquinamento da onde elettromagnetiche ed affini. Partiti
decisamente scettici, pensando si trattasse di una montatura dei media,
ci siamo dovuti ricredere. La ricerca, via internet, ha riempito due
megabyte di memoria nel nostro computer solo con i titoli di articoli
scientifici pubblicati negli ultimi anni riguardo gli effetti di campi
elettromagnetici su sistemi biologici (piante, animali superiori e
inferiori e uomo). I risultati smentiscono recisamente che non ci siano
ancora dati sufficienti per sapere se i campi elettromagnetici facciano
bene o male o comunque interagiscano con noi. Gli effetti sono
pressoché infiniti, reali e devastanti.
Tralasciamo
per brevità gli innumerevoli esperimenti che vengono effettuati sugli
animali e sulle piante e parliamo subito della razza umana.
Le
esposizioni a campi elettromagnetici producono stati di percezione
alterata, insorgenza di tumori, disturbi della visione e della
percezione in generale, gravi problemi alla pelle, fenomeni di insonnia o
di letargia, incapacità di orientamento, visione di esperienze irreali
paragonabili alla somministrazione di farmaci droganti, incidenze di
aborto su donne incinte, analgesia (incapacità di sentire lo stimolo del
dolore) in alcune parti del corpo, e il missing time, cioè perdite di
memoria.
LA PINEALE E LA RANA
La
componente magnetica della radiazione sembra essere quella più
pericolosa. Quella elettrica è più percepibile e quindi evitabile:
prendere la scossa infatti non piace a nessuno. Il campo magnetico
invece è più subdolo. Non si vede, soprattutto se è di minor intensità,
ma agisce direttamente su una ghiandola del nostro cervello, la Pineale
(epifisi).
Per
capire meglio i sistemi biologici evoluti, la fisiologia ci viene
incontro con il banale esempio della rana. Questo anfibio ha un cervello
semitrasparente alla luce solare, ciò gli consente di far giungere i
fotoni, la luce del Sole, alla ghiandola pineale che, essendo sensibile
alla radiazione elettromagnetica, regola il ciclo circadiano
dell’animale. In parole povere, la rana sa quando deve dormire e quando
svegliarsi perché sente la lunghezza del giorno dalla conta dei fotoni
svolta dalla sua pineale. Negli uomini questo effetto non c’è e lo
stimolo viene dato alla pineale dal nervo ottico. Ad occhi aperti la
luce passa, mentre ad occhi chiusi o nel buio, l’uomo pensa che deve
dormire e si rilassa. Ciò che conta nell’uomo è che la pineale, tramite
lo stimolo visivo, regola l’emissione di serotonina che, grazie
all’enzima serotonina deacetilasi, si trasforma in melatonina.
MELATONINA E PERCEZIONE ALTERATA
La
melatonina – ormone naturale di basso costo, fino a qualche tempo fa
invendibile in Italia – da un lato fa parte del cocktail antitumore di
Di Bella e serve per regolare il ciclo circadiano nell’uomo, dall’altro
produce, se in dosi errate, una serie di malfunzionamenti di tutto il
cervello umano. Dalla melatonina infatti dipendono reazioni chimiche che
conducono all’alterazione di una vasta gamma di ormoni naturali in
grado poi di alterare il chimismo dell’intero corpo umano. I risultati
sono disastrosi quanto ancora incomprensibili. La melatonina ha la
stessa struttura dell’acido lisergico o della N,N dimetiltriptammina e
di una serie di alcaloidi dell’indolo ed oppiacei di varia natura. Il
mescal dei Mescaleros o il fungo pejote produrrebbero gli stessi effetti
di molecole di quel tipo.
La
concentrazione di melatonina dunque influirebbe non solo sullo stato
di salute generale, ma produrrebbe stati di percezione alterata o
allargata. Oggi è noto che irraggiando con campi magnetici la ghiandola
pineale questa si mette in movimento e si alterano i contenuti di
melatonina con le conseguenze appena viste. Non si tratta di sole
ipotesi. Floriano Papi e altri ricercatori dell’Università di Pisa, ad
esempio, su “Bioelectromagnetics” del 1995, pagina 295, mettono in
evidenza come alcuni esseri umani sottoposti ad un campo magnetico
oscillante abbiano perso la sensazione dolorosa in alcune parti del
corpo, tra cui i denti.
Lo
stesso gruppo di ricerca ha dimostrato, in accordo con altri
scienziati, che campi magnetici producono nei piccioni effetti di
disorientamento simili a quelli ottenuti con la somministrazione di
oppiacei (F. Papi ed altri, J. Exp. Biol., 166, 169, 1992). Alterazioni
emozionali vengono altresì prodotte con campi magnetici (Anim. Behav.,
52, 33, 1996). La NASA ovviamente sta studiando gli effetti della
melatonina in alcuni volontari, come risulta da un articolo pubblicato
su “Mini Mitter Newsletter” 1, 1998. Alcune aziende produttrici di
microchips vorrebbero farci credere di studiare il rapporto tra
melatonina e campi magnetici innestandoci questi aggeggi nell’ipofisi,
passando attraverso la narice destra del nostro setto nasale. La
tecnica, che fa uso di nuove metodologie, si chiama biotelemetria e
sarà oggetto di un nostro futuro articolo.
FREQUENZE E FORMICHE
Non
sarebbe dunque il campo magnetico vero e proprio a produrre effetti
strani, ma l’alterazione di contenuto di melatonina che questo
produrrebbe. Perché allora scienziati benpensanti ne sostengono la non
pericolosità e affermano che gli esperimenti non sono probatori in
quanto non ripetibili? Dal canto nostro, come ricercatori chimici, ci
siamo accorti che la ripetibilità degli esperimenti e quindi degli
effetti sarebbe principalmente imputabile ad un parametro, non ancora
preso in considerazione, costituito dalla frequenza del campo magnetico
pulsato utilizzato. Non sarebbe la potenza del campo magnetico – che al
massimo stabilisce la quantità dell’effetto – ma la frequenza del
campo impiegato a stabilire che tipo di effetto può produrre sul nostro
cervello.
Evidentemente,
dunque, non solo alcune conseguenze di campi EM sarebbero devastanti e
negative, ma se ne potrebbero verificare persino di positive, legate a
guarigioni da particolari patologie. La melatonina, infatti, sembra in
grado di essere prodotta dal corpo umano anche in particolari stati di
concentrazione nervosa, sotto controllo di diete particolari e di
forti emozioni. È forse la melatonina la principale responsabile delle
guarigioni miracolose? “Non ringraziare me…è la tua fede che ti ha
guarito…” dice Gesù più di una volta nel Nuovo Testamento.
Osservando
delle formiche che, in fila indiana, ad un certo punto della loro
marcia, si sono sensibilmente staccate dal muro che seguivano con tanta
dovizia per poi, dopo aver fatto pochi centimetri, riavvicinarvisi
nuovamente, ho notato che in realtà si allontanavano da un cavo
dell’alta tensione agganciato al muro e una rapida misurazione con un
apposito apparecchietto mi ha dimostrato che le formiche accusavano la
presenza di un piccolo campo magnetico inferiore a 0,01 mTesla. Altre
prove svolte nelle vicinanze mi hanno confermato questa interessante
osservazione, che pare non sia stata riportata da alcuna pubblicazione
scientifica. Questo mi ha dato la certezza del perché le formiche
c’erano prima della comparsa dell’uomo sulla Terra e, se continua così,
perché ci saranno anche quando l’uomo sarà scomparso.
FONTE
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TRATTO DA: DIONIDREA
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