Sono ancora molti i cadaveri che giacciono nelle strade delle aree
colpite dalla furia del tifone Haiyan che si e’ abbattuto sulle
Filippine l’8 novembre. Le squadre di soccorso presenti a Tacloban, la
capitale della provincia di Leyte, quella maggiormente colpita
dal tifone, cercano di farsi largo tra le macerie, scavando nel fango
per recuperare i corpi di quanti hanno perso la vita nel disastro. Le
autorita’ filippine hanno riferito che sono al momento almeno 2.357 i
morti accertati. Il ministro della Difesa, Voltaire Gazmin, ha ammesso
le difficolta’ incontrate nel recupero dei cadaveri, dovute all’enorme
quantita’ di detriti provocata da Haiyan che complica il lavoro dei
soccorritori.
L’ONU: “AIUTI TROPPO LENTI” - Sono stati finora troppo
lenti gli aiuti ai sopravvissuti delle Filippine colpite dal devastante
passaggio del tifone Haiyan: lo ha ammesso Valerie Amos, sottosegretario
generale delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari e coordinatore
dei Soccorsi di Emergenza, in visita a Manila. “La situazione e’
spaventosa”, ha osservato la baronessa Amos. “Coloro che sono riusciti
ad andarsene lo hanno gia’ fatto, molti di piu’ ci stanno provando. La
gente ha un disperato bisogno di aiuto, e noi adesso dobbiamo accordare
loro assistenza. Stanno gia’ dicendo che ci ha messo troppo ad arrivare,
e garantire una sua piu’ rapida fornitura e’ la nostra priorita’
immediata. Sento”, ha sottolineato, “che li abbiamo abbandonati. Ci sono
ancora aree che non siamo stati di raggiungere dove gli abitanti sono
alla disperazione. Spero davvero che nelle prossime 48 ore”, ha
aggiunto, “tutto cio’ cambiera’ in maniera significativa”
FONTE
Nessun commento:
Posta un commento