Quando l’astrofilo australiano Terry Lovejoy scoprì la cometa C/2013 R1 a sud-est della costellazione di Orione, essa brillava come una macchia lattiginosa di magnitudine 14.4.
Oggi, la cometa Lovejoy, la terza scoperta dall’astrofilo, è più
luminosa della ISON ed è facilmente rintracciabile con l’ausilio di un
binocolo nei cieli orientali prima dell’alba. L’astro chiomato arriverà
alla minima distanza dal Sole il prossimo 22 Dicembre (Perielio),
ad una distanza di 121 milioni di chilometri, e sta guadagnando
luminosità giorno dopo giorno. A testimonianza del fatto che il 2013
verrà ricordato come l’anno delle comete. Tra cinque giorni questa
vagabonda cosmica raggiungerà il massimo avvicinamento alla Terra,
quando disterà 59,4 milioni di chilometri.
La cometa, in quel frangente,
potrebbe brillare di magnitudine 4,5, difficilmente
osservabile da cieli cittadini, ma facilmente rintracciabile (in teoria)
sotto cieli particolarmente bui, lontani da fonti luminose. E se ciò
non dovesse bastare, sarà visibile in qualsiasi strumento o macchina
fotografica digitale. A rendere un pò più complicate le osservazioni ci
sarà il nostro satellite naturale, a due giorni dalla fase di Luna
piena. La sua posizione nel cielo, come ricorda l’ultima serie di
elementi orbitali divulgati dal Minor Planet Center,
sarà lungo le costellazioni del Leone e del Leone minore, mentre si
muoverà verso Nord-est. Secondo gli ultimi dati a nostra disposizione,
la cometa Lovejoy non tornerà prima di 7000 anni. Il suo passaggio,
quindi, rappresenterà un evento unico per la nostra esistenza.
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