Fu Dean Rusk, segretario di Stato di John Fitzgerald Kennedy, a
smentire nel 1962 davanti al Senato americano l'immagine idilliaca di un
paese isolazionista, ripiegato su se stesso fino alle guerre mondiali.
Con un documento eccezionale di cui riproduciamo la prima parte: la
cronologia delle 168 operazioni all'estero compiute dagli Stati uniti
tra il 1798 e il 1945
Era il 17 settembre 1962, durante la presidenza
di John Fitzgerald Kennedy, e il segretario di Stato Dean Rusk cercava
di convincere in seduta congiunta il comitato del Senato per le
relazioni estere e quello per le forze armate che un intervento militare
contro la rivoluzione cubana rientrava nella tradizione geopolitica
degli Stati uniti. A questo scopo presentò un documento, Instances of the Use of the United States Armed Forces Abroad,
1798-1945, che elencava 168 interventi armati americani all'estero dal
1798 al 1945, distinguendo gli interventi tra quelli autorizzati dal
Congresso e quelli non autorizzati. La lista parla da sola, ed è per
questo che Oipaz la riproduce nuda e cruda (omettendo solo alcuni
particolari irrilevanti), per dimostrare quanto sia ingiustificata
l'idea, pure assai diffusa, secondo cui gli Usa sarebbero stati
isolazionisti, almeno fino alla guerra contro la Spagna del 1898, e più
in generale fino alle guerre mondiali. Questa cronologia costituisce
perciò un utile strumento sia didattico, sia pedagogico, per chi vuole
imparare e per chi vuole insegnare la storia degli Usa, e anche per chi
vuole solo capire la pratica che ha plasmato la loro cultura politica.
Il documento presentato da Rusk fu pubblicato in: United States Senate.
Commettee on Foreign Relations and Commettee on Armed Service,
Hearing, «Situation in Cuba», 87th Congress, Second Session, September
17, 1962 (Government Printing Office, Washington 1962), pp. 82-87. Una
versione che partiva dal 1851 fu ripubblicata in Studies on the Left,
vol. 3, n. 3, inverno 1963, pp. 54-59. Una traduzione italiana
(leggermente diversa dalla mia) costituisce l'appendice II (pp. 714-730)
de Il libro nero degli Stati uniti di William Blum, appena pubblicato
da Fazi editore (pp. 899, 26,50 euro), libro su cui bisognerà tornare.
1798-1800:
guerra navale non dichiarata con la Francia, incluse azioni di terra
come nella città di Puerto Plata, repubblica dominicana, in cui i
marines catturarono il capitano di una nave pirata francese.
1801-1805
- Tripoli: prima guerra contro gli «stati di Barberia», per liberare la
nave Philadelphia catturata dai pirati, sbarco dei marines e tentativo
di far insorgere Tripoli.
1806- Messico (colonia spagnola): un plotone americano invase il territorio spagnolo presso le sorgenti del Rio Grande.
1806-1807
- Golfo del Messico: cannoniere americane condussero operazioni contro
navi corsare spagnole e francesi al largo del delta del Mississippi.
1810
- Florida occidentale (colonia spagnola): il governatore della
Louisiana occupò, su ordine presidenziale, un conteso territorio a est
del Mississippi, fino al fiume Pearl, senza scontri armati.
1812 -
Amelia Island e zone della Florida orientale: il loro possesso
temporaneo fu autorizzato dal presidente Madison e dal Congresso, per
impedirne l'occupazione da parte di un'altra potenza. Ma il possesso fu
ottenuto in modo così irregolare che fu sconfessato dal presidente.
1812-1815 - Gran Bretagna: guerra del 1812, dichiarata formalmente.
1813
- Florida occidentale (colonia spagnola), aprile: con mandato del
Congresso, il generale Wilkinson a capo di 600 soldati s'impadronì di
Mobile Bay. Una guarnigione spagnola si ritirò permettendo agli Stati
uniti di avanzare fino al fiume Perdido, senza combattimenti.
1813-1814 - Isole Marquesas: costruzione di un forte sull'isola di Nukahiva per proteggere tre navi catturate agli inglesi.
1814 - Florida spagnola: il generale Andrew Jackson conquistò Pensacola e cacciò gli inglesi.
1814-1825
- Caraibi: ripetuti scontri tra pirati e navi o squadre americane,
soprattutto a terra e al largo di Cuba, Portorico, Santo Domingo e
Yucatan. 3.000 attacchi di pirati contro navi mercantili tra il 1815 e
il 1823. Nel 1822 il commodoro James Biddle impiegò nelle Indie
Occidentali una flotta di 2 fregate, 4 corvette, 2 brigantini, 4 golette
e 2 cannoniere.
1815 - Algeri: seconda guerra contro gli stati
di Barberia. Su mandato del Congresso, una flotta agli ordini di
Decatour attaccò Algeri e ottenne risarcimenti.
1815 - Tripoli:
dopo l'accordo con Algeri, Decatour bordeggiò con la sua flotta davanti a
Tunisi e a Tripoli, dove ottenne risarcimenti.
1816 - Florida
spagnola: forze americane distrussero Nichols Fort, detto anche Negro
Fort che riparava chi compiva incursioni negli Stati uniti.
1816-1818
- Florida spagnola: prima guerra seminole. Gli indiani seminole, la cui
terra era rifugio di schiavi fuggiaschi e di briganti di frontiera,
furono attaccati dalle truppe dei generali Jackson e Gaines e inseguiti
nella Florida settentrionale. Le postazioni spagnole furono attaccate e
occupate, i cittadini britannici giustiziati. L'azione avvenne senza
mandato del Congresso, ma fu sostenuta.
1817 - isola Amelia
(territorio spagnolo in Florida): agli ordini del presidente Monroe,
truppe degli Stati uniti sbarcarono e cacciarono un gruppo di
contrabbandieri, avventurieri e predoni.
1818 - Oregon, agosto:
la nave Ontario approdò presso il fiume Columbia e prese possesso di
territori dell'Oregon, di cui la Gran Bretagna aveva concesso la
sovranità ma che erano rivendicati anche da Russia e Spagna.
1820-1823 - Africa: dopo la legge del Congresso del 1819, unità navali effettuarono incursioni contro il traffico di schiavi.
1822
- Cuba: forze navali Usa anti-pirateria approdarono sulla costa
nord-occidentale di Cuba e incendiarono una base dei pirati.
1823
- Cuba: nell'inseguimento di pirati, brevi sbarchi l'8 aprile a
Escondido, il 16 aprile vicino Cayo Blanco, l'11 luglio a Siquapa Bay,
il 21 luglio a Cabo Cruz, il 23 ottobre a Camrioca.
1824 - Cuba, ottobre: la nave Usa Porpoise sbarcò marines vicino a Matanzas per inseguire pirati.
1825 - Cuba, marzo: truppe americane e inglesi in azione congiunta sbarcarono a Sagua La Grande per catturare pirati.
1827 - Grecia, ottobre e novembre: gruppi da sbarco diedero la caccia a pirati nelle isole di Argeintere, Mikonos e Andros.
1831-1832
- Isole Falkland: per investigare sulla cattura di tre navi per la
caccia alle foche e per proteggere gli interessi americani.
1832 - Sumatra, 6-9 febbraio: Per punire gli indigeni della città di Quallah Battoo per i saccheggi di navi americane.
1833
- Argentina, 31 ottobre - 15 novembre: Un reparto sbarcò a Buenos Aires
per proteggere gli interessi degli Stati uniti e di altri paesi durante
una sommossa.
1835-1836 (10 dicembre - 24 gennaio e 31 agosto - 7
dicembre) - Perù: marines protessero interessi americani a Callao e
Lima durante un sollevamento rivoluzionario.
1836 - Messico,
luglio-dicembre: il generale Gaines occupò Nacogdoches (Texas) e il
conteso territorio circostante, durante la guerra texana per
l'indipendenza.
1838, 24 dicembre - 1839, 4 gennaio - Sumatra:
sbarco per punire gli indigeni delle città di Quallah Battoo e Mukki per
i saccheggi delle navi americane.
1840 - Isole Fiji, luglio: Per punire i nativi colpevoli di avere assalito gruppi americani di esplorazione e rilevamento.
1841 - isola Drummond, arcipelago Kingsmill: per vendicare l'uccisione di un marinaio da parte di nativi.
1842 - Samoa, 24 febbraio: vendetta su nativi dell'isola di Upolu per l'uccisione di un marinaio americano.
1842
- Messico, 19 ottobre: il commodoro A.A.C. Jones occupò Monterey con
una flottiglia, credendo che fosse scoppiata la guerra. Scoperto che
c'era la pace, si ritirò: un episodio simile avvenne una settimana dopo a
San Diego.
1843 - Cina: marinai e marines della St. Louis
sbarcarono vicino alla concessione di Canton dopo uno scontro tra
americani e cinesi.
1843 - Africa, 29 novembre - 16 dicembre:
quattro navi americane fecero sbarcare distaccamenti di truppe (uno
composto da 200 marines e marinai) per scoraggiare il commercio degli
schiavi lungo la Costa d'Avorio e per punire i nativi per gli attacchi a
marinai e bastimenti americani.
1844 - Messico: il presidente
Tyles schierò forze americane per proteggere il Texas dal Messico in
attesa che il Senato approvasse un trattato di annessione (che fu
respinto).
1846-1848 - Messico: guerra messicana. L'occupazione di un territorio conteso da parte del presidente Polk scatenò il conflitto.
1849 - Smirne, luglio: una squadra navale ottenne la liberazione di un americano catturato da funzionari turchi.
1851
- Turchia: Dopo un massacro di stranieri (inclusi americani) a Jaffa in
gennaio, fu ordinata una dimostrazione lungo la costa orientale della
Turchia dal nostro squadrone nel Mediterraneo. Apparentemente senza
cannonate.
1851 - Isola Johanna (est dell'Africa), agosto: per
esigere il rilascio di un capitano americano di una baleniera
illegalmente imprigionato.
1852, 3-12 febbraio e 17 settembre-
aprile 1853 - Argentina: sbarco e stazionamento di marines a Buenos
Aires per proteggere gli interessi americani durante la rivoluzione.
1853 - Nicaragua, 11-13 marzo: per proteggere vite e interessi americani durante disordini politici.
1890
- Guerre Indiane: Una serie di conflitti prima con i coloni,
principalmente europei, e poi con gli Stati Uniti, in opposizione ai
popoli nativi (comunemente e impropriamente denominati "Indiani
d'America" o "pellerossa") che spaziarono dalla colonizzazione europea
dell'America del XVIII secolo fino al massacro di Wounded Knee.
L’IMPRESSIONE
- Resta comunque un documento impressionante, ancora di più quando si
riferisce a tempi recenti e quando si osservino le motivazioni ufficiali
che hanno condotto a questi interventi e la facilità con la quale i
parlamenti americani le hanno quasi sempre accolte senza troppi
problemim fino a farne il tratto distintivo della politica estera
americana, che ancora e sempre si fonda sull’esteso impiego dello
strumento militare per il conseguimento dei propri scopi.
Scritto da
Marco D'eramo da "Il Manifesto" Dicembre 2003
Modififaco da Gattolin Ivano
FONTE
CONTINUA LA PROSSIMA SETTIMANA
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