Ormai è assodato e certo. Nelle operazioni di mantenimento elettroconduttivo dell'atmosfera, sono pienamente coinvolte
le compagnie per il volo civile. Quelle scie non persistenti che
osserviamo nelle giornate con il cielo del tutto sgombro di nubi
(condizione indotta ed artificialmente ottenuta tramite la diffusione di
elementi chimici igroscopici che impediscono la formazione di cumuli da bel tempo), non sono il frutto della condesazione, ma il risultato della combustione di speciali carburanti [ VIDEO ] ed additivi. Ciò determina la formazione di false scie di condensazione e la ricaduta di polimeri (sotto forma di filamenti),
spacciati per tele di ragni volanti. Le scie di condensazione,
peraltro, sono un fenomeno rarissimo, tanto che, nelle vecchie e
blasonate enciclopedie, il lemma "scia di condensazione" è assente.
In inglese, il termine "contrails"
è l'abbreviazione di "condensation trails", ovvero "scie di
condensazione". La loro formazione è legata a specifiche condizioni
atmosferiche:
- Temperatura inferiore a -40 °C
- Umidità relativa non inferiore al 70%
- Altitudine superiore almeno agli 8000 metri
- Pressione atmosferica idonea (Si veda: "Il fattore della pressione atmosferica nella formazione delle scie", 2013
Scrive il meteorologo Pierluigi Randi nel suo logorroico ed inutile documento "L'annosa questione delle scie di condensazione":
"Se l'atmosfera ha temperatura inferiore rispetto a quella indicata dalla linea dello 0%, una scia si forma, anche se il tasso di umidità relativa dell'atmosfera è uguale a zero.
Di per sé, sarà l'aereo, tramite il vapore che esce dallo scarico, a
fornire l’umidità per la formazione della scia; per cui in giornate
anche limpide con aria secca ma anche con temperature in alta troposfera
piuttosto basse, la formazione delle scie è comune, anche se non vi è
alcuna altra nube in cielo (ciò perché il vapore acqueo è fornito
artificialmente)".
La contraddizione tra
le dichiarazioni mendaci dei negazionisti e la realtà della fisica
emerge in questi termini: ad alta quota l'aria è molto secca. I
disinformatori-negazionisti (e qui si intende anche i meteorologi)
sostengono che le contrails si formano anche ad umidità relativa pari a zero. E' falso! In realtà, prima del 2007 erano essi stessi ad affermare che era necessaria UR (umidità relativa) elevata in quota.
Li contraddice pure uno di loro... uno di quelli che negano l'esistenza
delle cosiddette “scie chimiche”. E' il Generale dell'aeronautica
militare Alfio Giuffrida, il quale scrive:
"L’immissione in
atmosfera dei gas di scarico degli aerei, ricchi di nuclei di
condensazione e di vapore acqueo, determina la sovrassaturazione del
vapore acqueo e, quindi, la formazione di scie. Le scie di
condensazione di formano ad altezze in cui la temperatura dell’aria è
molto bassa (inferiore a -40 °C), con umidità relativa ALMENO del 60%. Le scie possono essere più o meno durare nel tempo, a seconda della stabilità dell’aria e della quantità di vapore presente". [Girolamo Sansosti & Alfio Giuffrida - Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in collaborazione con l'UAI (Unione Astrofili Italiani) - Gremese Editore – 2006 – pag 86]
Ora, di là dall'evidente mistificazione del fenomeno della condensazione e della persistenza ed espansione delle contrails,
fenomeno praticamente impossibile, poiché ciò supporrebbe valori di UR
superiori al 150% ed in costante e progressivo aumento, è palese come lo
stesso Giuffrida, insieme con il Colonnello dell'aeronautica militare Girolamo Sansosti, sottolinei come è necessaria una UR elevata (almeno del 60%), anche ammesso e non concesso che la produzione di acqua da parte dei motori sia elevata.
A questo punto il mio consiglio è uno e sempre il medesimo: Ignorate
quello che asseriscono i depistatori. Essi mentono e la loro insistenza
induce a ritenere che siano pagati per mentire o, per lo meno, hanno
qualche interesse per coprire la verità.
FONTE
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