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lunedì 2 dicembre 2013

IN ITALIA LA DISOCCUPAZIONE HA RAGGIUNTO LIVELLI D'ALLARME SOCIALE.

Tasso esplode nel Mezzogiorno, dove raggiunge il 18,5%. Quella giovanile balza al 41,2%.
 
Il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre del 2013 ha raggiunto la soglia record dell'11,3%: è il dato più alto dal terzo trimestre del 1977, anno d'inizio delle serie storiche trimestrali.
In ottobre il tasso è salito invece al 12,5%. Lo ha comunicato l'Istat spiegando che si tratta di dati grezzi.  
Quella giovanile balza invece al 41,2%.
A dimostrazione dell'ampliamento del gap tra area core e periferia, sono risultati invece positivi nel complesso i dati sulla disoccupazione in Eurozona, che fanno seguito a quelli convincenti sull'inflazione. Il rialzo allo 0,9% ha tranquillizzato chi temeva in una prossima deflazione, senza avvicinare troppo i prezzi al consumo alla soglia del 2% stabilita dalla Bce.


L'economia europea sta migliorando, ma lo fa grazie ai soliti noti. Il primo calo della disoccupazione da febbraio 2011 e il rincaro dei prezzi ridanno slancio alla ripresa zoppicante dell'Eurozona, anche se le differenze di performance tra paesi virtuosi e indebitati potrebbe creare problemi, esacerbando ulteriormente le divisioni interne.
Ormai sono passati cinque anni da quando è esplosa la crisi finanziaria internazionale, la più grave dai tempi della Grande Depressione ma anche la più estesa di sempre, che ha costretto cinque Paesi europei tra - Cipro, Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna - a cercare finanziamenti di soccorso all'esterno.
A placare l'entusiasmo ci pensano anche i dati generali sulla disoccupazione giovanile, salita a un nuovo picco. Eurostat ha fatto sapere che il 24,4% degli under 25 non aveva un lavoro in ottobre, il livello più elevato mai registrato. In settembre la percentuale era del 24,3%, un anno fa del 23,7%. I livelli sono particolarmente alti nel Sud d'Europa e nei Paesi che hanno pagato maggiormente la crisi e le misure di austerità imposte per abbattere il debito pubblico, come si vede bene anche nei numeri italiani.
Da noi la disoccupazione è cresciuta di 1,5 punti percentuali su base annua: per gli uomini l'indicatore passa dall'8,8% all'attuale 10,7%; per le donne dall'11% al 12,1%. Aumentano i divari territoriali con l'indicatore nel Nord al 7,6% (+0,7 punti percentuali), nel centro al 10,2% (+1,4 punti) e nel Mezzogiorno al 18,5% (+3 punti).
Aumenta la disoccupazione di lunga durata. Nel terzo trimestre del 2013 più di un disoccupato su due cerca lavoro da un anno o più: l'incidenza della disoccupazione di questo tipo sale dal 53,5% del terzo trimestre 2012 all'attuale 56,9%.
In otto casi su dieci l'aumento della disoccupazione riguarda le persone in cerca di lavoro almeno 12 mesi.

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