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martedì 3 dicembre 2013
SPAGNOLO INVENTA LAMPADINA CHE DURA 100 ANNI,MA VIENE MINACCIATO DI MORTE.
Guardate la foto qui sopra. Nell’immagine è evidenziata apparentemente
una semplice e comune lampadina. Ma questa lampadina ha una
particolarità che la rende praticamente “immortale”: è stata sviluppata
con una tecnologia (per il momento non nota) che, al contrario delle
normali lampadine, non è sottoposta al fenomeno dell’obsolescenza
programmata”. Cosa significa questo termine? Solitamente tutto ciò che
troviamo in commercio ha una scadenza propria, una fine “programmata”
che permette alle industrie di immettere sul mercato mondiale prodotti
tecnologicamente sempre più avanzati e di livello superiore, a scapito
di quelli già presenti. Questo avviene nell’economia industriale,
soprattutto per prodotti di origine elettrica (come appunto le
lampadine) o elettronica. In pratica le industrie produttrici utilizzano
appositamente materiali di qualità inferiore o componenti facilmente
deteriorabili che accorciano la vita del prodotto rendendolo obsoleto o
inutilizzabile dopo un certo periodo di tempo, spesso in prossimità
dell’uscita sul mercato di prodotti simili ma tecnologicamente più
aggiornati.
Tutto questo, ovviamente, serve esclusivamente ad
aumentare i fatturati commerciali. Ora però questa torbida tattica
industriale sta per essere messa a rischio dall’invenzione di un giovane
impiegato, Benito Muros, che lavora presso l’OEP Electrics come
responsabile di un programma appositamente ideato per combattere
l’obsolescenza pianificata. In pratica l’uomo ha ideato un tipo di
lampadina che arriva a risparmiare dal 70% al 95% dell’energia
normalmente utilizzata da una normale lampadina. Ciò vuol dire che sei
voi utilizzaste una di queste lampadine per la vostra camera da letto
essa sopravvivrebbe anche alla vostra dipartita, continuando a
funzionare nel tempo. In più (e non è cosa da poco) essa possiede anche
la caratteristica di non scottare al tatto e di non bruciarsi se
sottoposta a ripetute accensioni. Un’intervista a Benito Muros:
La notizia, ovviamente positiva per tutti noi, non lo è stato però
interamente per il giovane inventore spagnolo che avrebbe subito serie
ma prevedibili minacce di morte per se e per i suoi familiari qualora
avesse introdotto sul mercato questa nuova tecnologia. Nonostante le
minacce ricevute l’uomo ha però coraggiosamente denunciato il fatto alle
autorità locali dichiarando che continuerà a difendere il programma per
il quale sta ancora attualmente lavorando. Vi siete mai chiesti perché
certi giocattoli si rompono subito? Perché è così faticoso trovare pezzi
di ricambio per un elettrodomestico? Perché il computer che avete in
casa dopo pochi mesi è già diventato un pezzo da museo? La risposta è
più semplice di quanto, forse, immaginate e si racchiude in appena due
parole: obsolescenza programmata. Significa che vi sono prodotti che
vengono progettati e costruiti per durare poco, rompersi in fretta ed
essere così continuamente sostituiti. Il ragionamento è impietoso ma
chiaro: sembra che il sistemo economico-monetario che regola la nostra
società stia in piedi solo se si continua a “consumare” senza sosta e
per avere la certezza che ciò avvenga occorre creare il “bisogno”, la
“necessità”. Quindi, cosa c’è di più efficace del mettere a disposizione
dei consumatori oggetti pensati e realizzati per durare poco, in modo
che vengano costantemente ricomprati? Un video che tratta l’argomento:
Per completezza d’informazione, vi informiamo
che esiste anche un’intervista a tale Leon, un presunto ex socio di
Muros che cerca di denigrare l’invenzione in questione spiegando che la
lampadina ideata da Muros non sarebbe “infinita” ma facilmente
riparabile a basso costo. Inoltre si allude a spostamenti finanziari non
poco chiari da parte dell’ideatore del progetto. Non sappiamo se queste
dichiarazioni corrispondano al vero ma la cosa curiosa è che questa
seconda intervista è stata fatta dallo stesso sito web che ha
intervistato Muros circa un mese prima. Ecco il LINK
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