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giovedì 19 dicembre 2013

MORIA DI UCCELLI E PESCI NELLE COSTE USA: IMPUTATE LE RADIOAZIONI DI FUKUSHIMA.

E’ una costante moria di uccelli quella che vi è nell’isola di Saint Lawrence, nella gelida Alaska: centinaia e centinaia di esemplari accasciati sulle coste senza vita, come se qualcosa avesse d’incanto fatto stoppare l’esistenza di un’intera colonia di animali.

Ma non solo: orsi polari, foche, trichechi, molti di questi esemplari presentano piaghe, perdita di pelo, classici sintomi di malattie che le autorità definiscono “rare” o “strane”, ma che in molti accomunano senza grossi giri di parole alle radiazioni di Fukushima.

Sempre nella zona, si calcola che l’80% dei salmoni rossi è sparito, non c’è più, quasi a lasciare un vuoto nella vita dell’ecosistema di questo territorio. Non solo in Alaska, ma anche in California si nota qualcosa di strano: alcuni pescatori od altri avventurieri soliti a cavalcare le onde del mare compreso tra il Giappone e la baia di San Francisco, notano che in alcuni punti la vita è praticamente scomparsa. “Di solito, incontriamo delfini, tartarughe, è un’esplosione di vita e vivacità; da un po’ di tempo, non c’è più nulla, tutto in silenzio, la vita sembra sparita” annota un frequentatore di quelle acque. Secondo molti, le radiazioni di Fukushima, che i tecnici della TEPCO ammettono essere sempre più disperse nel sottosuolo della centrale danneggiata dallo tsunami dell’11 marzo 2011, si stanno pesantemente buttando nell’oceano e stanno raggiungendo le coste USA, provocando la moria di molti esemplari e soprattutto la contaminazione della vegetazione ittica. Un quadro devastante che, se confermato, imporrebbe una profonda riflessione.

FONTE

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