Ospite in una recente puntata della trasmissione televisiva [ LINK
] condotta da Stephen Colbert, “The Colbert report”, lo “scienziato”
ambientale David Keith ha affermato che per contrastare il cosiddetto
“riscaldamento globale” (sic), si potrebbero disperdere nell’ambiente
tonnellate di biossido di zolfo. La ghiotta occasione per la propaganda
alla geoingegneria soft è offerta dal lancio del libro scritto
dal “ricercatore”. Il saggio ha un titolo esplicito, “The case for
climate engineering”.
E’ il solito “rimedio” su cui insistono i geoingegneri, una
“risoluzione” presentata come progetto, mentre è da decenni che
l’aviazione militare e civile
stanno diffondendo veleni a iosa. Insomma, la classica foglia di fico.
Colbert, però, sornione ed ironico, ha incalzato l’interlocutore,
evocando quelle flotte di aerei seguiti da scie che potrebbero contenere
composti chimici. Keith ha nicchiato e si è trincerato dietro qualche
battuta stupida. E’ evidente che Colbert, come molti altri, conosce la
verità: sono i governi responsabili dell’avvelenamento dei biomi. La
denuncia del genocidio globale, anche se con toni faceti ai limiti del
ridicolo, ha espugnato uno studio televisivo.
Una rete televisiva spagnola ha dedicato un dossier [ LINK
] ai filamenti polimerici raccolti ed analizzati da testimoni di voli
chimici. Nel programma un attivista chiarisce che le fibre in oggetto
non sono ragnatele, mentre un chimico, Luis Alamencos, illustra le
conclusioni degli esami condotti: sono fibre di origine artificiale,
polimeri contenenti nanoparticelle metalliche. La loro viscosità e
resistenza è superiore a quelle delle tele secrete dagli Aracnidi.
L’esperto ha aggiunto che questi polimeri, da alcuni anni reperiti ad
ogni latitudine dopo il passaggio degli aerei chimici, possono essere
dannosi per l’ambiente e la salute umana. Il loro pH è risultato 4,7: il
pH da 4,5 a 4,7 è quello delle piogge acide. I risultati, cui è giunto
lo specialista iberico, collimano con quelli di altri ricercatori in altri paesi.
In Italia, invece, che
cosa ci propina il piccolo schermo? Matteo Renzi, lo spocchioso e
vanesio neo-segretario del Partito demoncratico, l’omuncolo smorfioso
che schernisce gli attivisti, invocando il trattamento sanitario
obbligatorio [ LINK
] per chi osi menzionare le “scie chimiche” ed i microprocessori
sottocutanei. Per il negazionista fiorentino non proponiamo alcun
trattamento, perché sappiamo che sarebbe del tutto vano. Ospite del
conduttore di “Ballarò”, il “giornalista” leccato da una mucca, il
sindaco travicello ha oltraggiato in modo gravissimo e minaccioso i
cittadini che denunciano la “guerra climatica”.
Tra l’altro, scavando un po’, si scopre che Renzi, come Enrico Letta,
altro non è che il solito democristiano travestito e stagionato, un
poveretto alle dipendenze dei poteri mondialisti.
Pescando nella palude
mefitica della fielevisione italiota, abbocca all’amo Daria Bignardi
che, riciclatasi come articolista per “Vanity fair”, si è unita al coro
starnazzante degli occultatori in un suo temino dalla sintassi sgangherata e dal lessico barbaro. Confrontate a Renzi ed alla Bignardi, le “invasioni barbariche” sono una benedizione.
FONTE: TANKERENEMY
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