Il 2014 che inizia “è un ulteriore passo verso la meta che sta
davanti a noi: una meta di speranza, una meta di felicità, perché
incontreremo Dio, ragione della nostra speranza e fonte della nostra
letizia”. Lo ha affermato Papa Francesco nell’omelia pronunciata ieri
pomeriggio in San Pietro in occasione del “Te Deum” di fine anno.
“Dobbiamo – ha esortato – raccogliere, come in una cesta, i giorni,
le settimane, i mesi che abbiamo vissuto, per offrire tutto al Signore”.
“Domandiamoci – ha suggerito il Pontefice – come abbiamo vissuto il
tempo che Lui ci ha donato?”.
“Lo abbiamo usato – ha continuato Francesco – soprattutto per noi
stessi, per i nostri interessi, o abbiamo saputo spenderlo anche per gli
altri?”. “Quanto tempo – si è chiesto inoltre ad alta voce il Papa –
abbiamo riservato per ‘stare con Dio’, nella preghiera, nel silenzio,
nell’adorazione?”.
Nell’omelia di fine anno, Bergoglio ha poi sottolineato che siamo già nei “tempi ultimi”, dopo i quali il passaggio finale sarà la seconda e definitiva venuta di Cristo. “Con Gesù – ha concluso il Pontefice – è venuta la ‘pienezza’ del tempo, pienezza di significato e pienezza di salvezza. E non ci sarà più una nuova rivelazione, ma la manifestazione piena di ciò che Gesù ha già rivelato”.
La visione biblica e cristiana del tempo e della storia, infatti, “non è
ciclica, ma lineare: è un cammino che va verso un compimento”.
Frasi “misteriose”, che potrebbero presagire un anno nuovo di
fondamentale importanza per l’umanità intera e che lasciano spazio a
varie interpretazioni.
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