Per la prima volta e’ stato prodotto un fascio di antimateria. Dopo il 
successo della scoperta del Bosone di Higgs, il Cern segna un altro 
traguardo. Dopo aver ‘intrappolato’ i primi atomi di antimateria, adesso
 e’ stato prodotto ed ‘ingabbiato’ un fascio di atomi di anti-idrogeno. 
E’ il risultato dell’esperimento Asacusa, al quale partecipano 
ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare 
(Infn).
Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Communications, e’
 il primo strumento concreto per studiare le proprieta’ della materia 
”specchio”, nella quale le particelle hanno la stessa massa ma opposta 
carica elettrica rispetto alla materia ordinaria. ”Attorno a noi vediamo
 soltanto materia, ma non abbiamo mai trovato nemmeno un anti-atomo: 
dove sia finita l’antimateria e’ un mistero”, ha detto Luca Venturelli, 
dell’Infn di Brescia e dell’Universita’ di Brescia, che coordina il 
gruppo italiano della collaborazione Asacusa. Una possibile risposta 
potrebbe arrivare adesso dall’esperimento Asacusa. La possibilita’ di 
osservare per la prima volta da vicino tanta antimateria potrebbe 
aiutare a spiegare come mai, se al momento del Big Bang materia e 
antimateria si sono prodotte in uguali quantita’, oggi viviamo in un 
mondo fatto di materia, mentre non resta piu’ nulla dell’antimateria. 
Questa disparita’, che i fisici chiamano ‘asimmetria’, e’ un vero 
rompicapo. In una sorta di ‘tubo’ lungo tre metri e mezzo i fasci di 
antimateria sono stati prodotti e poi bloccati. In questo modo i 
ricercatori sono riusciti a identificare 80 atomi di anti-idrogeno. La 
difficolta’ e’ nel tenere assolutamente separate materia e antimateria 
perche’, queste si annullerebbero a vicenda in una gigantesca 
esplosione. Se oggi il prossimo passo di questa ricerca e’ avere fasci 
di antiparticelle sempre piu’ ricchi e stabili, in futuro ha un sapore 
di fantascienza. L’antimateria potrebbe diventare infatti una 
straordinaria fonte di energia e potrebbe essere alla base di futuri 
sistemi di propulsione, ad esempio per motori di astronavi 
interplanetarie come quelli immaginati nella serie Star Trek.
FONTE: METEOWEB 
 

 
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